La parola ai Consulenti del Lavoro: chi ha diritto al bonus bollette?

Tramite il Decreto Aiuti bis, all’art. 12, si è reso possibile includere nei fringe benefit aziendali non tassati anche le spese per le utenze domestiche dell’acqua, del gas e della luce, vale a dire il bonus bollette. In sostanza, il datore di lavoro può riconoscere al proprio dipendente un importo finalizzato al pagamento delle bollette, senza che sia soggetto ad imposizione IRPEF. Per rendere più utile ed efficace la misura la soglia di esenzione è stata elevata a 600 euro. Tutte le somme che eccedono tale limite verranno considerate reddito da lavoro dipendente e, di conseguenza, tassate in quanto tali.

L’agevolazione è applicabile a tutto il 2022, e quindi anche in modalità retroattiva, potendo le imprese rimborsare le utenze già pagate da gennaio 2022.

A quali lavoratori spettano in busta paga?

I destinatari di questa misura sono i lavoratori dipendenti i cui datori di lavoro privati potranno rimborsare in busta paga, e fino ad un massimo di 600 euro, le spese derivanti dalle bollette gas e luce.

Restano, invece, esclusi alcune categorie di lavoratori, tra cui: co.co.co., amminnistratori, lavoratori da lavoro autonomo occasionale, tirocinanti, pubblica amministrazione.

Come funzionano i bonus bollette in busta paga?

Restano in attesa da parte dell’Agenzia delle Entrate affinchè chiarisca gli aspetti di natura operativa, vla normativa precisa e parla di “somme”. Quindi, rientrano nell’agevolazione le erogazioni in denaro dirette al pagamento dell’utenza di gas e luce o a rimborso di quelle già spese dai dipendenti nell’arco dell’anno 2022. Per questo motivo, si rende necessario che il datore di lavoro richieda ai propri dipendenti i giustificativi delle spese energetiche sostenute (esempio, le fatture), al fine anche di evitare che si tratti di utenze che non rientrani nell’agevolazione.

Le stesse utenze, poi, a patto che l’Agenzia delle Entrate non intervenga diversamente rispetto a quanto finora comunicato, non dovranno essere necessariamente intestate al lavoratore dipendente ma anche ad un familiare convivente.

Nella disciplina riguardante i fringe benefit, ai fini della tassazione, infatti, rilevano non solo i compensi in natura erogati direttamente al lavoratore dipendente, ma anche quelli concessi al coniuge, ai figli ed agli altri familiari del dipendente, a prescindere se siano o meno a carico a livello fiscale.

Fino a quando si può usufruire dei bonus bollette?

L’agevolazione è valida per tutto il 2022. Questo significa che, da un lato, le bollette coperte dal beneficio sono quelle emesse nell’arco di tutto il 2022 e, dall’altro lato, che il limite esentasse anche per tutti gli altri benefit si estende a 600 euro anche per tutti gli altri fringe benefit. Si ricorda che l’aumento del limite non costituisce una piena novità, dal momento che in piena emergenza Covid la soglia di 258,23 euro era stata portata a 516,46 euro sia per il 2020 che per il 2021 tramite il Decreto Agosto.

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