Fringe benefit: esenzione fino a 3.000 euro

Con il decreto Aiuti Quater il Governo ha definito il nuovo limite per i fringe benefit detassati per i lavoratori dipendenti, che sale alla soglia di 3.000 euro.

Questo nuovo provvedimento legato ai fringe benefit consiste in un supporto economico erogato dai datori di lavoro nei confronti dei lavoratori dipendenti, al fine di fronteggiare il caro vita.

Vediamo nello specifico di cosa si tratta e come fare per ottenerlo.

Fringe benefit fino a 3.000 euro: come funziona il nuovo provvedimento?

Sale a 3.000 euro la soglia di esenzione per i fringe benefit concessi dalle imprese private ai propri lavoratori dipendenti. Questa novità risiede in quelle contenute all’interno del decreto Aiuti Quater, recentemente approvato dal Governo Meloni. In particolare, riguarda benefici non soggetti a tassazione da parte dei lavoratori e, quindi, non soggetti ad alcun prelievo fiscale.

Il beneficio è volto ad aiutare a sostenere determinate spese, tra cui le utenze domestiche come le bollette della luce e del gas.

Il limite di 3.000 euro, approvato dal Consiglio dei Ministri, è al momento valido per il solo periodo di imposta relativo all’anno 2022 e per le fatture emesse anche nel 2023 purchè le stesse si riferiscano ai consumi avvenuti entro la fine dell’anno 2022.

Come fare per ottenere la concessione dei fringe benefit?

Per ottenere la concessione dei fringe benefit da 3.000 euro il lavoratore dipendente può fare richiesta al proprio datore di lavoro, il quale non ha alcun obbligo di fornire questi benefici.

Da parte del datore di lavoro si tratta di una scelta del tutto volontaria, è molto importante precisarlo.

Qualora, dunque, il datore di lavoro decidesse di erogare il fringe benefit, le erogazioni effettuate fino ad un massimo di 3.000 euro sono deducibili al 100%.

Due sono le modalità tramite cui erogare il fringe benefit da parte del datore di lavoro:

  • tramite il rimborso delle spese sostenute dal lavoratore, che dovrà fornire le fatture delle bollette di gas e luce
  • con pagamento diretto da parte dell’impresa delle successive bollette legate alle utenze domestiche

L’Agenzia delle Entrate specifica, inoltre, che le utenze domestiche che possono essere rimborsate possono riguardare anche quelle del coniuge o dei familiari del lavoratore dipendente, indipendentemente che siano conviventi o meno.

Per l’ottenimento del benefit il lavoratore dipendente dovrà compilare un’autocertificazione, da consegnare al datore di lavoro insieme alla copia delle fatture delle proprie utenze domestiche, che attesti tutti gli importi delle fatture e i dati necessari affinchè l’impresa possa effettuare gli opportuni controlli e verifiche successivamente.

Inoltre, da parte del lavoratore dipendente è necessaria la compilazione di un’altra dichiarazione che confermi che lo stesso non abbia fatto ulteriori richieste per ottenere il rimborso delle stesse bollette ad altri datori di lavoro.

Quando scade l’esenzione dei fringe benefit fino a 3.000 euro?

L’esenzione dei fringe benefit con soglia massima fino a 3.000 viene concessa dai datori di lavoro  entro il  termine massimo stabilito dalla normativa, vale a dire fino al 12 gennaio 2023.

Per quanto la scadenza corrisponda alla fine dell’anno 2022, questi benefici sono validi anche per le fatture emesse successivamente alla data del 31 dicembre 2022, purchè i relativi consumi avvenuti si riferiscano all’anno precedente. La misura è infatti valida per il solo anno in corso e non è prevista al momento anche per il 2023.

Sei un’impresa e vuoi ricevere informazioni sui fringe benefit con soglia fino a 3.000 € per i tuoi lavoratori dipendenti? Inviaci una richiesta, i nostri Consulenti del Lavoro ti forniranno tutto il supporto di cui hai bisogno.