Consulente del lavoro: cosa fa e quale il suo ruolo in uno studio di consulenza del lavoro?

1. Consulente del Lavoro: cosa fa in uno studio di consulenza?

2. Formazione professionale: che laurea serve per diventare Consulente del Lavoro?

3. Quali sono le attività del Consulente del Lavoro?

4. Consulente del Lavoro: cosa fa per le aziende con dipendenti?

a. Servizi di elaborazione payroll in outsourcing

b. Servizi di amministrazione del personale

c. Servizi di HR Management

d. Servizi di welfare aziendale

e. Servizi di Consulenza del Lavoro

6. Che competenze deve avere un bravo Consulente del lavoro?

7. Dove può lavorare il Consulente del Lavoro?

10. Consulenza del Lavoro: chi ha bisogno del Consulente?

8. Perchè è importante affidarsi ad uno Studio di Consulenza del Lavoro?

12. Quali sono i vantaggi di scegliere uno studio di Consulenza del Lavoro?

13. Domande frequenti sulla Consulenza del Lavoro

f. Il Consulente del Lavoro può offrire un servizio online?

g. Il CAF può offrire un servizio di Consulenza del Lavoro?

h. Esame di Stato: come si diventa Consulente del Lavoro?

i. Qual è la differenza tra commercialista e consulente del lavoro?

l. Quando rivolgersi ad un Consulente del Lavoro?

m. Chi può fare il consulente del lavoro?

n. Quanto costa andare da un consulente del lavoro?

o. Cosa vuol dire lavorare in consulenza del lavoro?

p. Quali sono gli adempimenti di uno studio di consulenza del lavoro?

q. Che formazione serve per fare il consulente del lavoro?

Il Consulente del Lavoro offre consulenza e supporto principalmente alle aziende con lavoratori dipendenti in materia di legislazione del lavoro e delle risorse umane. Le sue principali responsabilità possono riguardare la gestione delle relazioni industriali, la risoluzione delle controversie lavorative, l’interpretazione delle leggi e delle norme sul lavoro, la gestione dei contratti e delle politiche aziendali. Opera per garantire la conformità alle normative del lavoro e per assistere le aziende ad una migliore gestione delle proprie risorse umane.

Nei prossimi paragrafi analizzeremo meglio che cosa fa, che tipo di Consulenza fornisce alle aziende e quale sia il suo percorso di formazione.

Consulente del Lavoro: cosa fa in uno studio di consulenza?

Attraverso la sua specifica conoscenza in ambito giuslavoristico, il Consulente del Lavoro è il professionista più indicato per assistere e offrire i propri servizi a supporto delle aziende, organizzazioni ed enti.

Supporta le aziende, regolando i rapporti di tipo giuridico-economico per i lavoratori dipendenti e parasubordinati delle aziende clienti. Inoltre, il Consulente del Lavoro provvede al corretto inquadramento dell’azienda. Iscrive tutto il personale dipendente e i dirigenti agli istituti previdenziali di appartenenza, quali INPS e INAIL. Gestisce da un punto di vista giuridico – amministrativo la stipula dei contratti di lavoro e tutte le variazioni che possono intervenire durante il rapporto di lavoro: assunzioni, trasferimenti, demansionamenti, passaggi di livello o di mansioni, fino ai licenziamenti, etc.

Si occupa anche degli adempimenti previdenziali e assicurativi mensili e annuali, obbligatori per ciascuna azienda, come la predisposizione della Certificazione Unica (CU) per i lavoratori dipendenti, l’Autoliquidazione INAIL e il Modello 770.

Un’altra sua mansione significativa è l’elaborazione delle buste paga. In qualità di esperto in diritto del lavoro, questa figura professionale conosce in maniera approfondita i contratti collettivi nazionali di lavoro (CCNL). Di conseguenza, predispone ed elabora le le buste paga secondo la norma di legge. Calcola correttamente i contributi e tutti gli elementi contenuti del cedolino paga.

Diverse sono le consulenze tecniche che fornisce. Possono essere di: ufficio (supporto al giudice), parte (in caso di assistenza alle parti in sede di contenzioso giudiziale), controversie di lavoro o vertenze extragiudiziali.

Formazione Professionale: che laurea serve per diventare Consulente del Lavoro?

Per diventare Consulente del Lavoro è necessaria una formazione professionale che passi attraverso il conseguimento di una laurea in Economia e Commercio, Giurisprudenza o Scienze Politiche.

Durante il percorso formativo vengono approfondite le conoscenze soprattutto in materia di diritto del lavoro e delle relazioni industriali, diritto sindacale e della previdenza sociale.

Al termine del percorso universitario, l’aspirante Consulente del Lavoro dovrà svolgere un periodo di praticantato o tirocinio (18 mesi) da svolgersi presso uno studio di Consulenza del Lavoro iscritto all’Albo da almeno 5 anni. Successivamente può accedere all’esame di Stato per ottenere l’abilitazione della qualifica alla professione di Consulente del Lavoro e la successiva iscrizione all’Albo dei Consulenti del Lavoro.

Ad abilitazione ottenuta, il Professionista sarà soggetto all’obbligo della Formazione Continua, per la maturazione dei crediti formativi necessari allo svolgimento della professione e per garantire un servizio più qualitativo alla propria clientela.

In aggiunta, concorrono alla formazione del Consulente del Lavoro anche competenze informatiche e la capacità di utilizzo dei software paghe, necessari all’elaborazione delle buste paga.

Quali sono le attività del Consulente?

Le attività svolte dal Consulente del Lavoro sono davvero molteplici ma principalmente riguardano la gestione del personale dipendente delle aziende in tutte le sue fasi del rapporto lavorativo, l’attività di outsourcing payroll, la consulenza tecnica in materia di lavoro e le comunicazioni con i principali enti di previdenza sociale e assicurativa (INPS e INAIL), con il Centro per l’Impiego e con le Organizzazioni Sindacali.

Consulente del Lavoro: cosa fa per le aziende con dipendenti?

Abbiamo visto come il Consulente del Lavoro affianca le aziende con lavoratori dipendenti nei servizi di amministrazione e gestione del personale e nei servizi di Consulenza del Lavoro per tutto ciò che riguarda l’aspetto economico, assicurativo e previdenziale.

Tra le attività quotidiane, che questo professionista svolge, troviamo prima fra tutte l’elaborazione delle buste paga e contributi, esternalizzata dall’azienda al Consulente del Lavoro, in quanto più vantaggioso in termini economici e di tempo. Altra attività in capo al professionista è l’elaborazione di tutti gli adempimenti annuali e la loro trasmissione telematica all’Agenzia delle Entrate per i dipendenti delle imprese. Non ultimo vi è anche l’assolvimento degli adempimenti previdenziali e assicurativi (comunicazione di infortunio, malattia, partiche di cassa integrazione, etc).

Oltre a redigere e regolamentare i contratti di lavoro tra azienda e dipendente, il Consulente è abilitato per svolgere attività anche in ambito di conciliazione e arbitrato delle controversie di lavoro e di asseverazione delle regolarità dei rapporti sussistenti tra l’azienda e il personale dipendente.

Di conseguenza, essendo molteplici gli ambiti di intervento in materia di lavoro, è fondamentale per il Consulente del Lavoro acquisire un portfolio di competenze trasversali.

Come è facile intuire, la sua figura e la sua professione considera e abbraccia ambiti molti ampi ed abilita allo svolgimento di attività diverse fra di loro.

Analizziamo, quindi, nei prossimi paragrafi quali sono le competenze che il Consulente del Lavoro deve avere e fare proprie in tutta la sua carriera professionale.

Servizi di elaborazione payroll in outsourcing

L’attività di outsourcing payroll (la traduzione in italiano prende il significato di esternalizzazione del payroll) è il servizio principale che uno studio di consulenza del lavoro propone alle proprie aziende clienti. L’elaborazione del payroll riguarda tutte quelle attività connesse all’elaborazione delle buste paga dei lavoratori dipendenti, consentendo ai reparti delle risorse umane un risparmio di tempo e una riduzione dei costi aziendali.

In uno studio di consulenza del lavoro chi si occupa di elaborazione delle buste paga e di tutti gli adempimenti connessi è il team Payroll, costituito dai Payroll Specialist, che interagiscono tra i Consulenti del Lavoro e le risorse umane dell’azienda.

Servizi di amministrazione del personale

Sono le attività connesse all’elaborazione in outsourcing delle buste paga, affidate a risorse qualificate, come i Payroll Specialist. Un esempio può essere l’analisi dei costi per singolo lavoratore, la valutazione e scelta dell’inquadramento contrattuale più idoneo, l’apertura delle posizioni contributive.

Qui trovi il riferimento per approfondire nel dettaglio i nostri servizi in amministrazione del personale.

Servizi di HR Management

Si fa riferimento a tutti quei servizi aggiuntivi forniti da uno studio di consulenza del lavoro, con l’obiettivo di semplificare i processi HR per una migliore e più corretta gestione del personale.

Attraverso moduli aggiuntivi di software fruibili online, i responsabili HR hanno la possibilità di verificare autonomamente dati sempre aggiornati riguardanti assenze, straordinari, dati propri o dei propri collaboratori. Oppure per le aziende con diversi punti vendita, lo studio di consulenza del lavoro può supportare la pianificazione dei giustificativi di presenza e assenza programmabili, per un controllo a 360 gradi della forza lavoro effettivamente disponibile, considerando il numero di punti vendita, del traffico clienti previsto e del budget generato.

Se vuoi scoprire la piattaforma di Studio Borghi a supporto dell’HR Management, puoi approfondire qui con un semplice click.

Servizi di welfare aziendale

Il welfare aziendale è uno dei servizi più importanti al giorno d’oggi che un’azienda può offire al proprio personale dipendente, per migliorare la loro qualità di vita e il benessere complessivo. Un consulente del lavoro può svolgere un ruolo determinante nell’implementazione di programmi di welfare aziendale alle aziende clienti, in quanto è in possesso di tutte le competenze specifiche nel settore delle risorse umane e delle politiche aziendali. Uno studio di consulenza del lavoro e i suoi Consulenti del lavoro possono guidare l’azienda a costruire progetti di welfare aziendale in grado di soddisfare i lavoratori dipendenti su temi come la salute, l’equilibrio tra vita professionale e privata, la formazione, benefit finanziari e molto altro.

In definitiva, sviluppare progetti di welfare aziendale è molto importante per migliorare la retention del personale e l’immagine dell’azienda nel mercato del lavoro.

Richiedi una nostra consulenza per sviluppare un piano di welfare aziendale personalizzato per la tua azienda.

Servizi di Consulenza del Lavoro

E’ davvero ampia e ricca la panoramica di servizi per assistere le aziende nelle questioni legate alla gestione del personale.

Alcuni di questi servizi possono riguardare la consulenza a supporto delle risorse umane, come la pianificazione delle assunzioni o la formazione e lo sviluppo del personale. Un’altra consulenza è quella di tipo contrattuale. Lo studio, infatti, fornisce assistenza nella negoziazione e nella redazione dei contratti di lavoro o sulla politica di remunerazione, inclusi salari, bonus, incentivi e benefit per i dipendenti.

Grazie alla sua esperienza maturata per oltre 30 anni, il nostro Studio si è specializzato in nove aree di consulenza del lavoro, scoprile nella sezione dedicata.

Che competenze deve avere un bravo Consulente del Lavoro?

Laurea, praticantato ed esame di stato è il percorso che un bravo Consulente del Lavoro deve raggiungere per acquisire le competenze di base. Certamente, è solo attraverso il lavoro sul campo, maturato anche con l’esperienza, che il Consulente del Lavoro arriva a possedere abilità specifiche e ben più trasversali.

Come competenze di base, il Consulente del Lavoro deve occuparsi di gestire il personale dipendente delle imprese clienti, a livello payroll. A queste si aggiungono quelle specialistiche, come la predisposizione del budget, le simulazioni di costo e assistenze tecniche.

Le materie che richiedono al Consulente del Lavoro una formazione costante e un aggiornamento continuo. Le principali sono la conoscenza dei CCNL, delle norme previdenziali e del diritto del lavoro e sindacale.

A queste competenze, necessarie per esercitare la professione, si aggiungono le competenze più trasversali, dette anche soft skill. Si tratta di tutte quelle competenze slegate dall’ambito puramente tecnico e più vicine a quello di tipo organizzativo della professione. Queste capacità vengono acquisite nel corso dell’attività professionale e maturano con l’esperienza, oltre che dipendere dalla predisposizione personale di ciascun consulente. Noi abbiamo individuato le principali: grado di accuratezza e precisione del lavoro eseguito, flessibilità ai differenti contesti lavorativi, visione d’insieme delle situazioni future e doti di comunicazione e relazionali

Dove può lavorare il Consulente del Lavoro?

Può lavorare di norma in uno Studio di Consulenza del lavoro in proprio, in forma associata oppure come collaboratore in uno studio professionale.

Consulenza del Lavoro: chi ha bisogno del Consulente?

Sono principalmente tre i soggetti che possono aver bisogno di un Consulente del Lavoro:

Aziende private: a supporto dell’amministrazione e gestione del personale

Lavoratori dipendenti: come privati possono fare richiesta di assistenza ad un Consulente del Lavoro in caso di contenzioso con l’azienda per cui hanno svolto un rapporto di lavoro

Giudice: il Consulente del lavoro può fornire una perizia d’ufficio in ambito processuale

Il suo contributo è fondamentale per ogni azienda, indipendentemente dalla sua dimensione o dal suo settore merceologico.

Perchè è importante affidarsi ad uno Studio di Consulenza del Lavoro?

Ogni azienda ha necessità di avvalersi di uno Studio di consulenza del lavoro e dei suoi Consulenti del Lavoro. Questo perché le aziende hanno bisogno di professionisti abilitati per lo svolgimento di compiti non solo inerenti l’elaborazione delle paghe ma anche gli adempimenti previdenziali e contributivi.

In casi particolari, le aziende possono avere bisogno della figura del Consulente del Lavoro per ricevere assistenza in sede di contenzioso presso le Commissioni, in fase di controversie individuali o collettive oppure ricevere supporto in occasione di controlli e visite ispettive.

Inoltre, analizza e supporta tutta l’organizzazione aziendale e tiene conto di tutti gli aspetti in materia di amministrazione del personale: dalle buste paga dei dipendenti ai contratti di lavoro.

Spesso viene erroneamente confuso con la figura del commercialista o dell’addetto alle risorse umane. Il consulente del lavoro si occupa di HR, avendo acquisito competenze di base in ambito risorse umane, ma conferisce uno sguardo a tutte le pratiche di lavoro più di natura previdenziale ed assicurativa.

Quali sono i vantaggi di scegliere uno Studio di Consulenza del Lavoro?

Affidarsi ad uno studio di consulenza del lavoro composto da professionisti esperti e affidabili garantisce molti vantaggi per le imprese, siano esse di piccole o grandi dimensioni.

L’obiettivo del consulente del lavoro è, infatti, quello di supportare le aziende per ottimizzare i costi aziendali riferiti alla gestione delle risorse umane. In fase di assunzione, ad esempio, il professionista può individuare la migliore soluzione per la stipulazione del contratto più idoneo al ruolo del lavoratore e alle esigenze dell’azienda. In merito ai contratti di lavoro già stipulati può intervenire per una revisione dei rapporti, in un’ottica di ottimizzazione delle risorse umane e di benefici contributivi e fiscali per l’azienda. Questa gestione comporta benefici come una riduzione di costi e di tempo per l’azienda e il suo reparto HR.

Un altro vantaggio derivante dalla presenza del Consulente del Lavoro è quello di fornire supporto al board aziendale attraverso soluzioni personalizzate. Una puntuale valutazione dei costi delle risorse umane può permettere di valutare un piano di ristrutturazione con interventi mirati al singolo dipendente o a livello di negoziazioni sindacali.

Domande frequenti sulla Consulenza del Lavoro

Il Consulente del Lavoro può offrire un servizio online?

Sì, esistono studi di consulenza del lavoro che operano online. Offrono supporto e consigli su questioni legate all’occupazione. Questi servizi sono accessibili telematicamente attraverso piattaforme digitali o consulenti del lavoro che operano online.

Sicuramente, la scelta vincente è quella di optare e scegliere uno studio di consulenza del lavoro che abbia una sede fisica. In questo modo, si può sia assistere l’azienda tramite un incontro in presenza del Consulente. Ma in caso di necessità intervenire anche da remoto attraverso l’uso della tecnologia, oltre che favorire un grande risparmio di tempo.

Studio Borghi ha sede a Milano ma è in grado di assistere aziende di dimensioni e settori diversi su tutto il territorio nazionale.

Il CAF può offrire un servizio di Consulenza del Lavoro?

No, il CAF (Centro di Assistenza Fiscale) può fornire principalmente servizi di assistenza di tipo fiscale, come la compilazione delle dichiarazioni dei redditi (Mod. 730).

Per la consulenza del lavoro è necessario rivolgersi ad un esperto del settore, come un consulente del lavoro abilitato presso un Albo.

Esame di Stato: come si diventa Consulente del Lavoro?

Per l’esame di stato, bisogna avere un titolo di laurea idoneo e praticare un tirocinio obbligatorio di 18 mesi presso uno studio di consulenza del lavoro.

Qual è la differenza tra commercialista e consulente del lavoro?

Il commercialista e il consulente del lavoro sono entrambi professionisti che forniscono servizi nel campo della contabilità, delle finanze e delle risorse umane, ma con aree di competenza e responsabilità differenti.

Il commercialista è un esperto in materia fiscale, contabile e legale. Si occupa di fornire consulenza e assistenza in ambito fiscale, contabile e societario per le imprese, le organizzazioni e i privati. I compiti tipici di un commercialista includono la compilazione delle dichiarazioni fiscali, la gestione della contabilità, la consulenza su questioni legate alle imposte e la pianificazione fiscale, oltre ad offrire supporto nella costituzione di società e nella gestione delle operazioni societarie.

Il consulente del lavoro, invece, è specializzato in questioni legate alle risorse umane, al lavoro e alla previdenza sociale. Fornisce assistenza in materia di diritto del lavoro, contrattualistica, gestione delle risorse umane, adempimenti previdenziali e assistenza nella gestione dei rapporti con l’INPS e altre istituzioni previdenziali. Il consulente del lavoro si occupa inoltre della redazione di contratti di lavoro, della gestione delle pratiche relative all’assunzione e alla cessazione dei dipendenti, nonché della consulenza in materia di lavoro.

In sintesi, il commercialista si occupa principalmente di questioni fiscali e contabili, mentre il consulente del lavoro si concentra sulle questioni legate alle risorse umane e al diritto del lavoro. Entrambi sono figure professionali importanti per la gestione e lo sviluppo delle imprese, offrendo consulenza e supporto in ambiti specifici della gestione aziendale.

Quando rivolgersi ad un Consulente del Lavoro?

Rivolgersi a un consulente del lavoro è opportuno quando si ha bisogno di assistenza e consulenza in materia di diritto del lavoro, contrattualistica, gestione delle risorse umane, adempimenti previdenziali e assistenza nella gestione dei rapporti con l’INPS, l’INAIL e altri enti previdenziali. Un bravo consulente del lavoro è in grado di offrire supporto nella gestione delle pratiche relative all’assunzione fino alla cessazione dei dipendenti, nonchè in materia consulenza sul lavoro.

Chi può fare il consulente del lavoro?

Il consulente del lavoro è un professionista specializzato in materia di diritto del lavoro, gestione delle risorse umane e previdenza sociale. Può svolgere questa professione dopo aver conseguito la laurea in Giurisprudenza, in Economia o in Scienze del lavoro, seguita dall’abilitazione all’esercizio della professione, che avviene tramite un tirocinio di 18 mesi presso uno studio professionale di Consulenza del Lavoro e il superamento finale di un esame di stato.

Quanto costa andare da un consulente del lavoro?

I costi per rivolgersi a un consulente del lavoro possono variare a seconda dei servizi richiesti e delle tariffe praticate dal professionista. Solitamente, i consulenti del lavoro addebitano le proprie prestazioni in base al tipo di servizio offerto, come ad esempio la redazione di contratti di lavoro, la gestione delle pratiche amministrative o la consulenza in materia di risorse umane. Alcuni consulenti del lavoro addebitano una tariffa oraria, mentre altri propongono un costo fisso per determinati servizi, come l’elaborazione payroll. È consigliabile richiedere un preventivo dettagliato al consulente del lavoro prima di impegnarsi per qualsiasi servizio, in modo da avere un’idea chiara e precisa dei costi coinvolti.

Cosa vuol dire lavorare in consulenza del lavoro?

Lavorare in consulenza del lavoro significa svolgere attività professionali legate alla gestione delle risorse umane e al diritto del lavoro per conto di aziende, imprenditori, lavoratori autonomi e privati. I professionisti della consulenza del lavoro offrono servizi come la redazione di contratti di lavoro, la gestione delle pratiche amministrative in materia, per esempio, di assunzioni, cessazioni, ferie, malattie e maternità, oltre a fornire assistenza nella gestione dei rapporti con gli enti previdenziali e assicurativi.

Inoltre, la consulenza del lavoro comprende anche la consulenza in materia di normativa del lavoro, la gestione di adempimenti fiscali e previdenziali, e l’assistenza nella risoluzione di questioni legate al rapporto di lavoro. Lavorare in consulenza del lavoro richiede una conoscenza approfondita della normativa del lavoro, delle leggi fiscali e previdenziali, nonché delle dinamiche organizzative e gestionali delle imprese e degli enti pubblici.

Quali sono gli adempimenti di uno studio di consulenza del lavoro?

Gli adempimenti di uno studio di consulenza del lavoro includono una serie di compiti e responsabilità legate alla gestione dei rapporti di lavoro e alla fornitura di servizi professionali alle aziende e ai lavoratori. Alcuni degli adempimenti tipici di uno studio di consulenza del lavoro comprendono:

1. Redazione e gestione dei contratti di lavoro: inclusa la preparazione di contratti di lavoro, aggiornamenti contrattuali, gestione delle modifiche contrattuali, ecc

2. Gestione delle pratiche amministrative: adempimenti legati all’assunzione, cessazione, ferie, malattie, maternità e altri aspetti amministrativi legati al rapporto di lavoro.

3. Consulenza in materia di normativa del lavoro: fornire assistenza e consulenza in materia di leggi e regolamenti relativi al diritto del lavoro, contrattualistica, sicurezza sul lavoro, normativa previdenziale e assicurativa. Inoltre, fornire consulenza e assistenza nella risoluzione di questioni legali legate al rapporto di lavoro, comprese controversie, licenziamenti, e altre questioni giuridiche.

4. Gestione dei rapporti con gli enti previdenziali e assicurativi: adempimenti legati all’iscrizione, aggiornamento e gestione delle pratiche con gli enti previdenziali e assicurativi.

Questi sono solo alcuni degli adempimenti tipici di uno studio di consulenza del lavoro, che variano a seconda delle esigenze dei clienti e delle specifiche competenze del professionista o dello studio.

Che formazione serve per fare il consulente del lavoro?

Per diventare un consulente del lavoro è necessario seguire un percorso formativo e ottenere le qualifiche necessarie. In generale, la formazione richiesta per diventare consulente del lavoro include i seguenti passaggi:

1. Laurea: solitamente è richiesta una laurea in Giurisprudenza, Economia o Scienze del lavoro. Alcuni atenei offrono corsi di laurea specifici in Scienze del lavoro, Relazioni industriali o discipline affini, che possono essere particolarmente utili per intraprendere la carriera di consulente del lavoro.

2. Tirocinio: dopo il conseguimento della Laurea, è richiesto un periodo di tirocinio pratico presso uno studio professionale di consulenza del lavoro. Durante questo periodo, il tirocinante acquisirà competenze pratiche e conoscenze specifiche nel campo della consulenza del lavoro.

3. Abilitazione: dopo il conseguimento della laurea e il successivo tirocinio, è necessario frequentare un corso di specializzazione e superare l’esame di abilitazione all’esercizio della professione presso l’Ordine dei Consulenti del Lavoro, che è l’ente preposto a regolamentare la professione in Italia.

Se sei un’azienda e stai cercando uno studio di consulenza del lavoro con sede a Milano, puoi rivolgerti ai nostri Consulenti del Lavoro.

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