Il futuro del lavoro: produttività, esperienza e “serendipity”

Nel mondo del lavoro le organizzazioni dovranno far fronte a grandi cambiamenti e soprattutto riflettere su un anno che è stato definito come il palcoscenico del “grande esperimento del lavoro a distanza”.

Il 2020, come noto infatti, è stato senza dubbio un anno rivoluzionario. Abbiamo modificato il nostro modo di lavorare e anche il motivo per cui lo facciamo, in qualche modo. Tutto ciò è accaduto a ritmi che in pochissimo si sarebbero immaginati, dando origine ad una forza lavoro “distribuita ovunque” e aprendo la strada a nuovi scenari di organizzazioni per un cambiamento su scala globale e di lunga durata.

Ma noi come possiamo imparare qualcosa da quest’anno appena passato per il nostro futuro?

Di recente Carl Benedikt Frey, Direttore del programma Future of Work della Oxford University, ha discusso sulle principali tendenze per la forza lavoro che riguarderanno l’anno 2021.

Di seguito vi riportiamo alcune delle nostre osservazioni.

La misurazione della produttività: dagli input agli output

Secondo Frey, “presentarsi in ufficio o segnare le proprie ore lavorative non saranno più indicatori rilevanti. Al contrario, sarà rivolta sempre più attenzione all’output rispetto all’input. Nel 2021 assisteremo a questo grande cambiamento di mentalità. Le organizzazioni innovative e competitive si orienteranno verso la misurazione dei risultati piuttosto che verso il numero delle ore lavorate”.

Nel supervisionare i propri team, i manager aziendali si sono affidati per troppo tempo ai soli input, come per esempio il tempo trascorso nella sede lavorativa, a discapito del risultato raggiunto. Si intravede, invece, per il futuro una più ampia e graduale diffusione di un modello di forza lavoro più distribuito, nel quale il personale dipendente disponga di una più importante libertà di lavorare in luoghi diversi; che si tratti della propria abitazione, dell’ufficio o di un caffè poco importa. I giorni nei quali la produttività e dedizione dei dipendenti erano misurati in base ai momenti passati in ufficio fuori orario sono finiti o stanno volvendo gradualmente al suo inevitabile termine.

Netflix ha abbracciato questa prospettiva da un pò di tempo, come conferma il CEO Reed Hastings che ha dichiarato “Oggi, nell’era dell’informazione, ciò che conta è ciò che si ottiene, non quante ore di lavoro si accumulano. Non ho m ai prestato attenzione a quante ore le persone lavorassero…”

Per il lavoro dipendente si tratta di un vero e proprio cambiamento rivoluzionario, un’opportunità che consente una maggiore flessibilità lavorativa e incentiva un alto grado di fiducia verso il proprio datore di lavoro.

Resta una domanda centrale: i dipendenti stanno raggiungendo i loro Kpi e sono reattivi nei confronti dei clienti e dei collaboratori? Se la risposta che segue è sì, non importa come questi si strutturino la giornata.

Abbiamo già osservato segnali di questo cambiamento, con una ricerca condotta da Accenture che già nel 2019 aveva rilevato che i dispositivi di sorveglianza sul posto di lavoro, così come quelli in grado di controllare i movimenti del mouse, hanno avuto un impatto negativo sulla fiducia dei dipendenti. Per il 2021 ci aspettiamo di assistere a un significativo passo avanti verso la valutazione delle performance, creando un ambiente di fiducia reciproca tra dipendenti e datore di lavoro.

La battaglia per raggiungere i talenti migliori sarà agguerrita

“Le imprese sono sempre in competizione. Anche nel mercato del lavoro. Quando il luogo di lavoro diventa meno vincolante, i talenti crescono e i datori di lavoro sono in grado di assumere i migliori di questi ovunque si trovino, con la sola connessione internet”, aggiunge Frey. Quando le organizzazioni dispongono di una forza lavoro distribuita, la geografia non è più un limite. Le aziende potranno assumere i propri collaboratori sulla base di competenze e caratteristiche.

Quando le aziende sono nelle condizioni di assumere i migliori talenti in ogni angolo del mondo, il baino di candidati diventa molto più allargato e diviene fondamentale assicurarsi di essere realmente attrattive. In questa battaglia per attrarre i migliori talenti, essere anche in grado di poter offrire come servizio una vera e propria esperienza digitale ai dipendenti, consentendo accesso ai dispositivi e alle applicazioni di cui hanno bisogno, sarà di estrema importanza. Per essere più competitivi, bisognerà assicurarsi di investire sempre più nelle tecnologie e nelle prassi giuste per garantire un’esperienza positiva ai propri dipendenti.

La forza lavoro distribuita: un mezzo per la “serendipity”

“Dalla Firenze rinascimentale alla Silicon Valley, l’innovazione ha sempre beneficiato della prossimità e delle interazioni casuali. Per questo, vedremo molto probabilmente una nuova ondata di strumenti di collaborazione che cercheranno di portare questo elemento di “serendipity” nella nostra vita lavorativa”, afferma sempre Frey.

“Il termine “serendipità”, traduzione dall’inglese “serendipity” indica l’occasione di fare felici scoperte per puro caso e, anche, il trovare una cosa non cercata e imprevista mentre se ne stava cercando un’altra.

Il termine fu coniato da Horace Walpole nel XVIII secolo.”

Questa nuova tendenza tocca un aspetto veramente rilevante. Dalla ricerca, infatti, emerge che ben il 76% dei dipendenti percepisce una maggiore connessione relazionale con i colleghi a seguito del lavoro a distanza. Sarà, quindi, fondamentale per i responsabili aziendali lavorare su questo punto per ricreare quei momenti di generazione di nuove idee e guidare l’innovazione delle aziende.

Proprio come gli uffici sono progettati per promuovere l’aumento delle interazioni sociali, il prossimo anno riconosceremo questa nuova necessità, per cominciare a incorporare soluzioni digitali creative anche nella nostra vita lavorativa.

Il futuro è qui

Se da una parte il futuro può inevitabilmente essere segnato dall’incertezza, dall’altro canto non c’è ombra di dubbio che le organizzazioni aziendali affronteranno grandi cambiamenti, riflettendo su quello che è stato un anno definito appunto come palcoscenico del grande esperimento del lavoro a distanza. In questo mondo del lavoro sempre più distribuito, e non più vincolato dalla posizione, i team di lavoro di maggiore successo si distingueranno per come saranno in grado di favorire produttività, esperienza positiva dei dipendenti e creatività.

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