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Quando si va in pensione dal 2027? Ecco cosa cambia

    a che età si va in pensione

    Nel 2024 l’aspettativa di vita in Italia ha segnato un nuovo record, toccando quota 83,4 anni. Si tratta dell’incremento più elevato dal 2019, con un balzo in avanti di quasi 5 mesi rispetto al 2023, secondo i dati ufficiali ISTAT. Questo dato, apparentemente positivo, avrà un impatto diretto su un tema molto sentito: l’età pensionabile.

    A partire dal 2027, l’età pensionabile in Italia subirà un lieve incremento, in linea con quanto previsto dal Decreto Legge 78/2010, che collega i requisiti per il pensionamento all’aspettativa di vita. Il meccanismo, noto come “adeguamento automatico”, è stato introdotto per garantire la sostenibilità del sistema previdenziale, in un contesto demografico in cui la popolazione tende a vivere più a lungo.

    Secondo gli ultimi dati ISTAT, la speranza di vita a 65 anni ha raggiunto nel 2024 i 21,2 anni, il livello più alto mai registrato. Il confronto tra i bienni 2023-2024 e 2021-2022 evidenzia un aumento di oltre sette mesi, che – depurato del calo legato alla pandemia – porterà a un innalzamento dei requisiti pensionistici di 3 mesi nel 2027.

    Pensione più tardi dal 2027? Cosa sapere sull’aumento dell’età pensionabile legato alla speranza di vita

    A partire dal 2027, l’età pensionabile in Italia subirà un lieve incremento, in linea con quanto previsto dal Decreto Legge 78/2010, che collega i requisiti per il pensionamento all’aspettativa di vita. Il meccanismo, noto come “adeguamento automatico”, è stato introdotto per garantire la sostenibilità del sistema previdenziale, in un contesto demografico in cui la popolazione tende a vivere più a lungo.

    Secondo gli ultimi dati ISTAT, la speranza di vita a 65 anni ha raggiunto nel 2024 i 21,2 anni, il livello più alto mai registrato. Il confronto tra i bienni 2023-2024 e 2021-2022 evidenzia un aumento di oltre sette mesi, che – depurato del calo legato alla pandemia – porterà a un innalzamento dei requisiti pensionistici di 3 mesi nel 2027.

    Ma quanti anni servono per andare in pensione nel 2027? Ecco i nuovi requisiti previsti:

    Età pensionamento per la pensione di vecchiaia: passerà da 67 anni a 67 anni e 3 mesi, sia per uomini che per donne.
    Pensione anticipata con i soli contributi (a prescindere dall’età anagrafica):
    >Età pensionabile uomini: da 42 anni e 10 mesi a 43 anni e 1 mese di contributi versati
    >Donne: da 41 anni e 10 mesi a 42 anni e 1 mese

    quando si va in pensione uomini e donne

    Queste modifiche, già previste dalla Ragioneria generale dello Stato, potrebbero tuttavia essere bloccate dal Governo, che ha annunciato l’intenzione di sterilizzare l’adeguamento. Ma finché non sarà adottata una norma specifica, il meccanismo resta formalmente in vigore.

    Per chi si avvicina all’età della pensione, è fondamentale restare aggiornati su questi cambiamenti e valutare attentamente quanti anni mancano alla pensione sulla base della propria carriera contributiva e del tipo di uscita (vecchiaia o anticipata).

    Differenza tra pensione di vecchiaia e pensione contributiva

    Nel sistema previdenziale italiano esistono diverse modalità di accesso alla pensione, le principali sono la pensione di vecchiaia e la pensione anticipata contributiva. La pensione di vecchiaia si ottiene al raggiungimento di un’età minima stabilita dalla legge (attualmente 67 anni, ma destinata a salire a 67 anni e 3 mesi dal 2027), accompagnata da almeno 20 anni di contributi versati. Questa forma di pensionamento è legata sia all’età anagrafica che all’anzianità contributiva.

    La pensione anticipata contributiva, invece, si basa esclusivamente sugli anni di contribuzione e può essere richiesta prima del compimento dell’età pensionabile, a condizione che si rientri nel sistema contributivo puro (cioè con contribuzione iniziata dopo il 1995) e si siano maturati almeno 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne (che saliranno rispettivamente a 43 anni e 1 mese e 42 anni e 1 mese nel 2027). Non è dunque necessario avere una determinata età, ma solo il requisito contributivo minimo.

    Comprendere la differenza tra pensione di vecchiaia e pensione contributiva è essenziale per pianificare il proprio percorso pensionistico e valutare quanti anni servono per andare in pensione, a seconda della propria posizione assicurativa e delle modifiche normative in atto.

    La posizione del Governo: possibile blocco dell’adeguamento

    Nonostante l’adeguamento sia già considerato nelle previsioni della Ragioneria generale dello Stato pubblicate a gennaio 2025, il Governo potrebbe decidere di bloccarne l’applicazione.

    Il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon (Lega) ha dichiarato che «l’aumento sarà sterilizzato» e che verrà confermata la volontà politica di mantenere i requisiti attuali, congelando l’adeguamento. Anche il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha espresso l’intenzione di valutare un intervento, ma sottolineando che si tratta di una decisione politica collettiva, con impatti significativi sui conti pubblici.

    Impatto economico e sostenibilità del sistema pensionistico

    Qualsiasi intervento normativo per sospendere l’aumento dell’età pensionabile richiederà un provvedimento legislativo entro la fine del 2025, probabilmente legato alla legge di bilancio o a un decreto ad hoc. Il problema non è solo tecnico, ma anche economico: ogni modifica ha un costo per il sistema previdenziale.

    Secondo le stime della Ragioneria dello Stato, la spesa pensionistica continuerà a salire nei prossimi anni, pur con un ritmo più contenuto. Il picco dovrebbe essere raggiunto nel 2040, con una spesa complessiva pari al 17% del PIL.

    Parliamo di numeri: perché la speranza di vita incide sulle pensioni?

    L’adeguamento automatico dell’età pensionabile serve a garantire la sostenibilità del sistema. Con una popolazione che vive più a lungo, aumentano anche gli anni in cui viene erogata la pensione. Se l’età di uscita dal lavoro non si adegua, il sistema rischia uno squilibrio strutturale.

    Ecco perché l’età pensionabile è collegata agli indicatori demografici, e ogni biennio viene effettuata una verifica tecnica sull’evoluzione della longevità, con possibile aggiornamento dei requisiti.

    Cosa aspettarsi sulle pensioni nei prossimi mesi

    Il futuro dell’età pensionabile in Italia dipenderà dalla combinazione tra dati ISTAT, sostenibilità finanziaria e scelte politiche. L’eventuale blocco dell’aumento nel 2027 è ancora in discussione e sarà probabilmente al centro del dibattito nei prossimi mesi.

    Il Documento di Economia e Finanza (DEF) atteso entro aprile 2025, anche se in versione “light”, potrebbe fornire ulteriori indicazioni sulla rotta del Governo in materia previdenziale.