Vai al contenuto

Apprendistato 2025: come funziona, quanto dura e fino a che età si può attivare

    contratto di apprendistato, guida completa

    Vuoi assumere un giovane ma senza rinunciare alla formazione? Il contratto di apprendistato potrebbe essere la soluzione giusta. È un contratto di lavoro a tempo indeterminato, pensato per far crescere professionalmente i giovani e, al tempo stesso, offrire alle aziende incentivi e agevolazioni. Vediamo insieme cos’è, come funziona e quanti anni servono per accedere all’apprendistato.


    Cos’è il contratto di apprendistato e a chi si rivolge

    Secondo l’art. 41 del D.Lgs. 81/2015, l’apprendistato è un contratto a tempo indeterminato che ha un obiettivo chiaro: formare e inserire nel mondo del lavoro persone tra i 15 e i 29 anni. Durante il periodo di apprendistato, il lavoratore svolge la propria attività ma partecipa anche a percorsi di formazione, interni o esterni all’azienda.

    Esistono tre tipi di apprendistato:

    1. Per la qualifica e il diploma professionale (15-25 anni)
    2. Professionalizzante o di mestiere (18-29 anni)
    3. Di alta formazione e ricerca (18-29 anni)


    apprendistato 2025: età massima, durata, retribuzione, vantaggi per le aziende e diritti del lavoratore. Guida completa aggiornata.

    Fino a che età si può attivare un apprendistato?

    Puoi essere assunto con contratto di apprendistato fino al giorno prima del compimento dei 30 anni. Quindi sì: se hai 29 anni e 364 giorni, sei ancora in tempo.

    ❗ Attenzione: ci sono eccezioni! Per esempio, l’apprendistato professionalizzante può essere attivato senza limiti di età per i disoccupati percettori di NASpI o altre forme di sostegno al reddito (fonte: art. 47 D.Lgs. 81/2015).


    Come funziona l’apprendistato professionalizzante?

    È la forma più comune. Serve ad acquisire competenze professionali e può durare da 6 mesi fino a 3 anni, estendibili a 5 in caso di attività artigiane. Durante l’apprendistato:

    • C’è un tutor aziendale che affianca il giovane.
    • Almeno il 35% del tempo è dedicato alla formazione.
    • Il lavoratore ha tutti i diritti del lavoro subordinato, inclusa la tutela per malattia, maternità, TFR, ferie.

    Inoltre, al termine dell’apprendistato, il contratto continua automaticamente a tempo indeterminato, salvo disdetta.


    Quanto guadagna un apprendista?

    La retribuzione è progressiva: parte dal 60% della retribuzione ordinaria e cresce nel tempo. Dipende da quanto previsto dal CCNL applicato. Per esempio, nel primo anno si può prendere il 60-65% della paga, nel secondo 70-80%, e così via fino al 100%.


    Quali vantaggi per le aziende?

    Per chi assume con l’apprendistato ci sono grandi vantaggi:

    • Sgravi contributivi INPS (soprattutto per le aziende sotto i 9 dipendenti)
    • Aliquote agevolate anche per la formazione
    • Accesso a fondi interprofessionali per la formazione

    In pratica: formi una risorsa su misura e risparmi.


    E se il contratto finisce?

    Il datore può interrompere l’apprendistato alla fine del periodo formativo, senza dover fornire motivazioni, purché rispetti i termini di preavviso. Se invece il contratto viene interrotto prima del termine, deve esserci una giusta causa o un giustificato motivo.

    Anche l’apprendista può dimettersi, con o senza giusta causa. In entrambi i casi, ha diritto alla NASpI, se ha maturato i requisiti contributivi previsti.


    L’apprendistato nel 2025 resta una delle formule migliori per entrare (o rientrare) nel mondo del lavoro. Che tu sia un’azienda in cerca di giovani da formare o un under 30 alla ricerca della prima opportunità, questo tipo di contratto può davvero fare la differenza.