Una rivoluzione in arrivo per combattere il gender pay gap: le aziende dovranno garantire trasparenza salariale. Ecco cosa cambia con la nuova direttiva europea e perché è importante farsi trovare pronti.

Addio misteri sugli stipendi: cosa prevede la nuova normativa
Dal 7 giugno 2026, anche in Italia entreranno in vigore nuove regole che puntano dritto alla parità retributiva tra uomini e donne. Lo dice la Direttiva UE 2023/970, pensata per chiudere il divario salariale di genere, meglio noto come gender pay gap.
Uno dei cambiamenti più forti? I lavoratori potranno sapere quanto guadagnano i colleghi che svolgono le stesse mansioni. Non solo: le aziende non potranno più impedire ai dipendenti di condividere o confrontare il proprio stipendio. Un bel salto in avanti sulla strada della trasparenza sul lavoro.
Il gender pay gap in Europa: a che punto siamo
Secondo i dati Eurostat 2023, in Europa le donne guadagnano in media il 12% in meno degli uomini a parità di lavoro. In alcuni Paesi il gap è ancora più marcato:
- Lettonia: 19%
- Austria: 18,3%
- Germania: tra il 17,6% e il 18,3%
- Repubblica Ceca: 18%
Bruxelles vuole chiudere questo divario con nuove regole chiare per aziende e lavoratori.
Cosa cambia concretamente per aziende e candidati
Ecco le principali novità della Direttiva sulla trasparenza salariale:
- Le aziende dovranno indicare la fascia di retribuzione già nell’annuncio di lavoro o, al massimo, prima del primo colloquio.
- Vietato chiedere ai candidati quanto guadagnavano prima.
- I lavoratori avranno diritto a sapere:
- Il loro livello retributivo
- Lo stipendio medio (diviso per genere) di chi svolge lo stesso ruolo
- Niente più clausole di riservatezza sugli stipendi: parlare di soldi non sarà più un tabù.
Perché prepararsi entro il 2026 è fondamentale
Se sei un’azienda, il consiglio è di adeguarsi in tempo alla normativa per:
- Evitare sanzioni e vertenze legali
- Migliorare l’attractiveness per i talenti
- Aumentare la fiducia e il coinvolgimento dei dipendenti
- Potenziare la tua brand reputation come datore di lavoro equo e inclusivo
Insomma, la trasparenza salariale non è solo un obbligo legale: è una vera leva strategica per crescere meglio.